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Giovedì, 31 Luglio 2014 10:52

Sharif Lorenzini: musulmano sa riconoscere prodotto Halal

Roma, 29 lug. (Labitalia) – “La vita del musulmano ruota intorno alla propria fede, il quale prima di scegliere un prodotto da consumare o un servizio da utilizzare, si chiede sempre se è Halal. Ponendo questo concetto al centro della sua vita, il musulmano ha ben chiaro, sin da piccolo, il significato del termine Halal”. Lo dice a Labitalia Sharif Lorenzini, presidente di Halal Italy, la filiale italiana della Halal International Authority, l’unico ente ufficiale di certificazione di qualità halal in Italia.

“Si tratta di una parola araba, un termine giuridico religioso -spiega- la cui traduzione è ‘lecito’ ovvero ‘conforme’ ai principi e alle leggi dell’Islam, ovvero della Shariah Islamica. In arabo, il termine Shariah è inteso come ‘via’, ‘direzione’. In ambito giuridico islamico, Shariah assume il significato di ‘legge’, nonché “retta via”, quella di Allah (nell’Islam: Allah significa Unico Dio che non genera né è generato)”.
“Si tratta di regole di condotta -fa notare- illustrate da due principali fonti canoniche: il Corano (la parola di Allah rivelata su Mohammad, ultimo Suo Messaggero e Profeta per il tramite dell’Arcangelo Gabriele) e la Sunnah (l’insieme dei detti, comportamenti, affermazioni e negazioni di Mohammad, pace e benedizione su di lui, tradotto in italiano come Maometto)”.
“Shariah e Halal abbracciano tutti gli ambiti -ricorda Lorenzini- della vita dell’uomo: dall’astronomia alle scienze sociali, dalla politica all’economia e finanza, dall’alimentazione alla medicina. Secondo i testi canonici dell’Islam, che spiegano chiaramente i termini in questione, Allah ha già realizzato il mondo in maniera armoniosa e Halal e l’ha reso al servizio dell’uomo; tutto ciò che abbiamo attorno è per natura Halal, a meno che non ci sia un esplicito divieto”.
“Tutto ciò che danneggia -sostiene- la salute dell’uomo, la sua integrità morale, la società che egli organizza e gestisce, l’ambiente o le altre creature, è invece proibito, cioè ‘Haram’, il contrario di ‘Halal’. Nello specifico, tra le razze animali terresti, solo gli animali erbivori sono ammessi, tranne l’asino domestico, mentre quelli carnivori, onnivori, invertebrati, insetti e anfibi sono Haram”.
“La Legge islamica proibisce -avverte- di consumare la carne di animali terrestri, per natura Halal, la cui morte è avvenuta per cause diverse dalla macellazione rituale Islamica. Al contrario, il sangue di tutti gli animali è Haram, mentre tutti gli animali marini sono Halal e non occorre per loro la macellazione. D’altro canto, tutte le sostanze tossiche e inebrianti sono proibite, in quanto riducono, seppur temporaneamente, la capacità di intendere e di volere dell’uomo, il quale, dovendo dare conto delle proprie azioni ad Allah, deve rimanere sobrio”.