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Martedì, 15 Aprile 2014 07:56

Business con i paesi islamici: un' occasione per il “made in Abruzzo”

L'Agenzia di sviluppo della CCIAA di Chieti promuove una giornata per conoscere gli strumenti necessari e le modalità di approccio dei consumatori musulmani, che sono due miliardi nel mondo”. 

Gli aspetti tecnici per ottenere la “certificazione Halal” - che garantisce la  realizzazione di prodotti secondo i principi e i metodi di lavorazione conformi alla religione islamica – sono al centro del seminario promosso dall'Agenzia di sviluppo della CCIAA di Chieti.

L'incontro che si svolge presso la Camera di Commercio in Via F.lli Pomilio a Chieti ( zona Foro Boario), è un’occasione  per aprire il mercato locale verso le nuove mete commerciali dei Paesi islamici che costituiscono un mercato da 3mila miliardi l’anno - per unacrescita pari al 15% annuo -. 

In questa importante chiave di accesso al mercato globale ha creduto l'Agenzia di sviluppo di Chieti che da anni opera nel settore dell'internazionalizzazione. 

Dopo il successo che sta registrando in altre regioni italiane, il mercato Halal ha tutte le carte in regola per approdare nelle aziende dell’Abruzzo e in particolare di Chieti e può costituire un vantaggio nell'ottica di una migliore integrazione delle diverse culture - tra le quali quella musulmana -  che da tempo convivono in Abruzzo.

“L'importanza di  questa giornata di divulgazione sulla certificazione Halal – dichiara la presidente dell'Agenzia di Sviluppo Letizia Scastiglia -  nasce dalla constatazione che oltre 1.300.000 persone professano la religione islamica. Un dato che ci indica le potenzialità del mercato  dei paesi islamici che è in continua crescita ed è interessante per le nostre produzioni cosmetiche, alimentari e salutistiche. 

Indubbi i vantaggi in termini di ricadute sociali che la certificazione Halal può offrire per l’integrazione delle diverse culture che da tempo convivono in Abruzzo: 74.939 sono i residenti stranieri residenti nell’intera regione di cui 17.726 nella sola provincia di Chieti. Molti di questi sono musulmani poiché provengono da regioni come Romania, Albania, Marocco, Cina, Macedonia ed ex Repubblica Jugoslava. 

Non solo interessanti ricadute per l'integrazione sociale, ma vera opportunità per far scoprire agli imprenditori in che modo la certificazione può costituire un’occasione di sviluppo (in particolare per il settore agroalimentare e della cosmesi) assecondando da un lato la domanda dei distributori nazionali per l'acquisto di prodotti Halal, dall’altro le esportazioni verso i Paesi islamici.

“E se da un lato le cosiddette “primavere arabe” del Nord Africa e del Medio Oriente, hanno visto  una caduta del nostro export – conclude la Presidente Scastiglia -  dall'altro  ci hanno ricordato  come il Mediterraneo, da sempre crocevia di traffici e culla di civiltà, rappresenti una  nuova frontiera per il  nostro Paese proteso come un ponte tra l'Europa e l'Africa”. 

Ad illustrare le potenzialità della certificazione Halal agli imprenditori locali è il presidente di Halal International Authority (HIA), il Prof. Sharif Lorenzini. L’Authority rappresenta l’unico organismo italiano, membro del World Halal Food Council (WHFC), Concilio Mondiale delle autorità di controllo - Governativi e non - ed ente di certificazione del mercato Halal, riconosciute a livello internazionale, in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici.

Ad aprire i lavori e a dare il benvenuto alle aziende che partecipano è Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio di Chieti.

I lavori procedono con gli interventi del  presidente dell'  HIA,  Sharif Lorenzini , dell’ Area manager di HIA Fabio Spilotros, di Giovanni Marcantonio, Project manager Agenzia di Sviluppo CCIAA Chieti e  Nicola Carrea dello Studio Carrea.

L’iniziativa segue l’importante convention internazionale organizzata a Roma il 27 marzo durante la quale, per la prima volta, gli interlocutori mondiali del settore si sono riuniti con l' obbiettivo di far diventare l'Italia il primo “Halal Hub” d’Europa nel mondo. 

Ne è convinto il presidente di Halal International Authority, Sharif Lorenzini. “Il nostro Paese e quindi anche la regione Abruzzo –dichiara Lorenzini - è leader nelle produzioni di eccellenza (in particolare nei settori del food e dei prodotti per la cura del corpo): per questo può di fatto promuovere e costruire i primi modelli virtuosi integrati Halal nel mondo per un mercato un mercato da 3mila miliardi l’anno”. 

L’importante evento svoltosi nella Capitale ha permesso di dar vita, per la prima volta in Italia, ad un protocollo d'intesa con l’Agenzia governativa dello sviluppo dell’industria e del commercio Halal globale della Malesia, per la nascita di un Hub Halal che parte proprio dall'Italia.

Un’opportunità che gli imprenditori abruzzesi possono cogliere per dare  aprire nuovi sbocchi per l’economia locale.