Lunedì, 11 Maggio 2015 11:22

IN ARRIVO IN ITALIA LA PRIMA “HALAL FREE TRADE ZONE” // HIA firma Protocollo d’Intesa con SVIM SPA e PIATTAFORMA LOGISTICA DELLE MARCHE

Il progetto innovativo, studiato per essere parte di un sistema integrato, di grande interesse commerciale per il nostro Paese è il frutto di un protocollo d’intesa tra Halal International Authority, la società Svim – Sviluppo Marche Spa e la Piattaforma Logistica delle Marche (contratto di rete d’impresa). L’iniziativa, ovvero la sottoscrizione del protocollo, verrà presentata agli organi di informazione martedì 12 maggio alle 11,30 durante una conferenza stampa che avrà luogo nella sede del Comune di Jesi, nella sala del Consiglio, in piazza Indipendenza n.1. 

Il Protocollo d'Intesa anticipa la formalizzazione dell'Accordo Quadro, nel quale saranno programmate le attività da realizzarsi, il fabbisogno finanziario funzionale alla riuscita del progetto, la calendarizzazione delle attività. 

All’evento prenderanno parte: Sharif Lorenzini, presidente di Halal International Authority; Fabio Spilotros, area manager HIA; Massimo Bacci; sindaco di Jesi; Nicola Paradiso, Presidente della “Piattaforma Logistica delle Marche” (contratto di rete d’impresa). 

Il protocollo d’intesa è nato da una piena sinergia e fiducia tra HIA e le istituzioni marchigiane. L’Authority internazionale di certificazione, controllo e sviluppo del mercato Halal globale è unica in Italia ed è in grado di certificare a livello mondiale prodotti agroalimentari e servizi secondo gli standard islamici. Dunque, il protocollo nasce per dare il via ad un progetto di coordinamento nell’ambito del mondo Halal. In pratica, Halal International Authority, “Casa d’Esperienza” nel settore Halal globale, svolgerà attività di consulenza strategica e di coordinamento trasferendo Know how di proprietà dell’Authority di certificazione utile e necessario alla realizzazione delle attività operative già in cantiere. Un’opportunità molto prestigiosa che l’Italia, in un particolare momento economico difficile come questo, può e deve cogliere per inserirsi in una logica di business, in linea con i processi di innovazione e sviluppo europei. 

Per le Marche si tratta di un importante momento di condivisione per la rete di infrastrutture dei trasporti e dei servizi di logistica operanti nella regione, denominata Piattaforma Logistica delle Marche, la quale ha l’obiettivo di razionalizzare il sistema logistico a vantaggio del territorio. Fanno parte della Piattaforma Logistica delle Marche l’Interporto Marche Spa ed Aerdorica Spa, individuate quale “società indispensabili”, insieme con SVIM spa, dalla legge di assestamento di bilancio 2014, deliberazione legislativa approvata dall’assemblea legislativa regionale nella seduta del 2 dicembre 2014, n. 178.

Una volta realizzata, la Halal Free Trade Zone entrerà a far parte dell’Halal Hub Euromediterraneo, progetto di cui vanta l’esclusiva e la titolarità assoluta HIA per meglio rispondere alle esigenze dei mercati dei Paesi Islamici e contribuire allo sviluppo e crescita dell’economia italiana aprendo di fatto nuove opportunità di business in Europa trasformando il nostro Paese in un territorio strategico in questo settore, favorendo indirettamente anche un incremento di turismo Halal incoming, che è parte integrante del progetto stesso. 

Dunque, porte spalancate al mercato Halal globale che oggi conta cifre più che emozionanti: si parla di oltre 3 trilioni di dollari annui con un tasso di crescita dell’11%. Un’opportunità di mercato che apre vantaggiosi spiragli di rinascita economica e finanziaria globale, nei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo ed in particolare in Europa. 

“L’Halal Free Trade Zone, inserita nel primo Halal Hub Euromediterraneo sarà in grado di assicurare nuovi progetti di cooperazione commerciale – ha dichiarato Mohammed Elkafrawy direttore di Halal International Authority - al fine di favorire l’istituzione di consorzi e gruppi di impresa, favorendo i flussi di export di internazionalizzazione delle imprese nonché l’incoming di turismo Halal, senza dimenticare mai i valori etico-morali ai quali i consumatori musulmani non intendono per nessuna ragione rinunciare. Una realtà che, se realizzata –ribadisce Elkafrawy - sarà in grado di consolidare nuove potenzialità economiche rilanciando il prodotto interno lordo di Paesi attualmente in serie difficoltà economiche. Tuttavia il progetto potrà decollare solo ed esclusivamente a patto che sarà rispettata la conformità delle iniziative rispetto agli standard Halal e quindi alla Shariah Islamica che solo HIA potrà ufficialmente garantire e certificare ”. 

E sono davvero considerevoli anche i numeri relativi al mercato globale che è in crescita del 15% ogni anno per un totale di due miliardi di musulmani, i quali nel mondo consumano prodotti e servizi che rispettano i precetti del Corano: 41 milioni in Europa e 5 milioni circa in Italia. 

“La sottoscrizione di questo protocollo d’intesa – afferma Sharif Lorenzini presidente di Halal International Authority – costituisce un’occasione non solo di svolta economica e commerciale per l’Italia ma un momento di crescita culturale diffondendo un nuovo modo di concepire il business e il progresso economico. Come dire che rappresenta la giusta chiave per entrare con un passo deciso nel mercato economico europeo. La regione Marche – ribadisce Lorenzini – è la prima che ha deciso di aderire a questo ambizioso progetto del Halal Hub Euromediterraneo. In queste ore altre regioni hanno già fatto richiesta di creare intese simili. Per la nostra Authorithy e più in generale per i massimi rappresentanti del mondo Halal al quale siamo legati (World Halal Food Council) è motivo di grande orgoglio perché finalmente l’Italia sta gettando le giuste premesse per aprirsi ad un mercato economico oggi troppo strozzato dalla pesante crisi economica. Le potenzialità di crescita –ne è certo il presidente di Halal International Authority, Sharif Lorenzini – non sono per niente da sottovalutare visto che in Italia sono presenti solo 350 imprese in possesso della certificazione. Più il numero salirà e più aumenterà la possibilità per gli imprenditori di aprirsi a nuovi mercati incrementando i loro volumi d’affari”.